Foto panoramiche
la sequenza di scattiCi siamo occupati in precedenza della scelta dell'obiettivo e di conseguenza del numero di scatti da effettuare per coprire tutto l'orizzonte, ma lo scatto delle immagini masconde altre insidie che vanno evitate usando un corretto metodo.
Se usiamo delle fotocamere automatiche, al solito non ci resta che affidarci alla fortuna, ma come gia ripetuto, le macchine ideali per questo tipo di foto sono le Reflex con le quali è possibile controllare tutti i paramentri dello scatto.
Profondità di campo:In fotografia i due parametri che influenzano lo scatto sono il tempo di apertura del diaframma e la profondità di campo. Non ci addentreremo in una disamina tecnica di questi parametri perche esula dall'obiettivo di questa guida. Per definizione la profondità di campo è la distanza davanti e dietro il soggetto principale che appare nitida (a fuoco).
Sono molti i fattori che influenzano la profondità di campo in uno scatto. I più importanti sono la lunghezza focale, la distanza del soggetto, e l'impostazione del diaframma della fotocamera. La lunghezza focale è quella specifica dell'obiettivo, variabile se si tratta di uno zoom. Pe le panoramiche abbiamo visto che è opportuno usare obiettivi grandangolari o comunque zoom impostati alla focale minima. Il parametro determinante diventa il diaframma: più esso è piccolo e maggiore sarà la profondità di campo, perciò è sempre opportuno usare il diaframma più piccolo possibile per ottenere la massima profondità di campo. Questo ci consente di avere a fuoco anche oggetti posti a distanze diverse nella sequenza di scatti. La foto panoramica infatti riprende tutto l'orizzonte, si tratta di un soggetto complesso in cui non c'è un punto di interesse da mettere a fuoco a discapito del resto.
L'ultima considerazione ci rimanda di nuovo alla tecnica fotografica. Più si sceglie un diaframma stretto, minore sarà la luce in ingresso nella macchina, per cui occorrerà un tempo maggiore di scatto. Vi ricordo che più è grande il numero che esprime il diaframma e più è piccolo il foro da cui entra la luce nella fotocamera (f=11 è un foro più grande di f=22). Ma questo, se normalmente per il fotografo risulta un problema, perchè con tempi di scatto lunghi si rischia di riprendere una immagine "mossa", nella foto panoramica, usando il cavalletto, il problema è di scarso peso.
Scelta del tempo e diaframma:Per uno scatto corretto dovremo porre la fotocamera in assetto semiautomatico, in priorità di diaframma, e impostare il daframma più alto possibile. Ruotando la fotocamere sarà facile verificare, premendo il pulsante di scatto, quali tempi vengono proposti, a seconda degli angoli di rotazione. Dal lato da cui proviene la luce avremo sicuramente tempi più brevi che dal lato opposto. Di solito è opportuno calcolare una media di questi tempi, dunque passare alla modalità manuale e impostare, oltre al diaframma scelto in precedenza, anche il tempo di scatto medio che abbiamo calcolato. In questo modo otterremo la serie di scatti con la medesima esposizione (vedi figura 1). Il difetto è che poremmo trovare foto leggermente sottoesposte dal lato in ombra e sovraesposte dalla parte del sole.
fig. 1
Questo accorgimento, se si scatta un panorama in un interno, con una luce diffusa, potrebbe essere di minore impatto, ma è sempre opportuno calcolare la giusta esposizione in ogni situazione.
Il perchè di questa procedura è di faclie comprensione. Infatti se lasciamo decidere all'elettronica della fotocamera, in automatico, la coppia tempo/diaframma da usare, ad ogni rotazione sul cavalletto potremmo avere una diversa esposizione e ottenere uno scatto con luminosità e contrasto non omogenei con quello adiacente (vedi figura 2).
fig. 2
In fase di montaggio delle fotografie questo effetto è deleterio: anche i software migliori, capaci di effettuare compensazioni spesso non riescono ad evitare evidenti cambi di luminosità e fasce più o meno scure tra le varie zone del panorama.
(fonti rilevate su web) continua.....