E quando lo fa e spesso accade di questi tempi, un vento gelido soffia sulle case degli uomini.
I camini sbuffano impotenti i fumi nelle palpebre tremule degli uomini e come tramonti d’agosto in luna piena tutto appare di luce rossa penetrato.
Ogni dolore si lenisce e il verso del lupo è più vicino all’uomo dimentico della fratellanza.
La luna aspetta invano e si desta sconsolata.
Il sole l’acceca e smette di sognare. Va a cercare altri mondi. Muti di ogni sospiro e immemori del vento,come petali senza gravità,altri uomini cercano DIO.
Allora le foglie degli alberi si lasciano cadere per coprire il passo dell’Uomo.
Il giudizio si fa pazienza. La speranza si fa perdono. L’odio è privato della parola ed una musica dolce di nenia sospinge i cuori.
La volontà dell’Uomo si compie con il suo destino ed i prati fioriscono.
Le gemme si raccontano della neve. Gli uccelli scuotono le ali al tepore dei raggi.
Un piccolo bacio spegne un vagito. Un sorriso seda un pianto. La Carità commuove i pini e rafforza gli argini, di una primavera di nubi senza arca.
Così il Divino spiega le vele dell’alleanza per solcare il Suo tempo agli uomini cechi alla Fede.
Giammai paguro sarà attinia e sono destini comuni.
Così come il verso della civetta che cerca l’amore sveglia l’uomo inquieto ,il Verbo si fa Parola per i sordi e segno della Vita.
Tutto si ripete e si rinnova. Si arresta solo quando incontra la Maternità,dal dolcissimo nome di Maria. E anche questa a volte ,fattasi uomo,guida la corsa delle stagioni,il frinire delle cicale,la fame del lupo ed i sogni degli uomini.
E poi tutti, senza distinzione d’appello, si addormentano nella Luna che li traghetta alla Verità dei sogni,lungo un sonno lungo chiamato vita destinato a vivere altrove. Tra le Sue braccia.
Grazie Iddio dei sogni e delle certezze,delle verità dei sospiri e dell’ascolto che affidasti alla Luna quando non riuscivamo ad aprire gli occhi alla Luce del Tuo sole ,ETERNO.
Mario Ippolito