La Maschera che ride e la girandola": disegno di copertina de "La taverna di Alfa Ninnino", opera di GADIS
Alfa è il nome di un bambino. Un’unica lettera apre a
tutto un universo che può essere creato e vissuto. L’inizio
al quale tutto segue. Una lettera ha la forza di
trascinare con se ciò che vuole. E tutto può comporre.
Anche “un racconto transnarrativo dei luoghi e dell’anima”
che prende forma dall’unione di tredici episodi
scritti da Giovanni Sollima. Tredici piccoli vagoni in movimento che trasportano
in un mondo di esplorazione e di esperienza. Alfa Ninnino, “il
bimbo dei bimbi”, ha un luogo prediletto: la taverna di casa sua. Il posto
che lo accoglie per intero e dove sperimenta se stesso attraverso l’incontro
e l’interazione con gli oggetti che contiene. Oggetti animati, molto
spesso legati alla sicilianità sentita dall’autore, come il “paladino Orlando”,
custode delle relazioni esterne del bambino e vedetta della casa, la
“maschera che ride”, preziosa consigliera, “la girandola triste”, capace di
grandi sorprese. La taverna rappresenta, quindi, una mappa di significati
per Ninnino, ed è partecipe anche negli incontri che avvengono fuori
dalla casa, dove spazi grandi e piccoli invertono le loro misure in base al sentire, elemento cardine per la costruzione delle azioni.
(M. Gabriella Puglisi)